Come noto a tutti, il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB) avvenuto alla fine della scorsa settimana, ha scosso i mercati. Le tensioni inoltre, non si sono attenuate a seguito delle incertezze sul futuro di Credit Suisse, istituto bancario Svizzero.
Facciamo un po’ di ordine.
1) Cosa è successo?
SVB è una Banca Statunitense specializzata principalmente nei servizi alle start up tecnologiche. Con la costante crescita di questo settore avvenuto negli ultimi anni, sono pertanto lievitati i depositi sui conti correnti della banca.
La scelta di quest’ultima è stata quella di investire la gran parte della liquidità dei correntisti in titoli di stato americani. Alla fine del 2022, Silicon Valley Bank aveva all’attivo quasi 100 miliardi di bond governativi.
Come già detto nelle mie ultime newsletter, le FED (Federal Reserve - Banca Centrale Americana) e di conseguenza la BCE (Banca Centrale Europea) al fine di contrastare l’inflazione, hanno deciso di aumentare i tassi di interesse di riferimento. L’effetto immediato è stato il calo del prezzo delle obbligazioni (e molti altri asset finanziari) che ha pertanto causato un forte calo del Patrimonio della banca in oggetto: in termini semplici il patrimonio investito in titoli di stato americani è passato dai 100 MLD investiti ai 70 MLD valorizzati dal mercato.
Quando pertanto le start up hanno avuto necessità di liquidità SVB, non avendo un cuscinetto di liquidità sufficiente, è stata costretta a vendere una buona parte delle obbligazioni investite ad un prezzo più basso di quanto le avesse pagate, generando così inevitabilmente ingenti perdite di capitale.
Il panico è dilagato e ha fatto sì che e le aziende/clienti iniziassero a voler riscuotere tutti i loro depositi, rendendo SVB impossibilitata a far fronte a queste richieste e dichiarare fallimento.
Qui di seguito, vi lascio un approfondimento, scritto in modo molto semplice:
Nei giorni successivi, un effetto domino ha colpito anche Credit Suisse, la quale ha comunicato di aver individuato “debolezze sostanziali” nei suoi controlli di rendicontazione finanziaria.
La Banca Nazionale Saudita (Arabia Saudita) che è diventata il principale azionista del Credit Suisse a novembre 2022, ha comunicato di non potere (volere è potere....) intervenire in caso fosse necessaria nuova liquidità per far fronte alle problematiche evidenziate.
Ecco un approfondimento sul caso:
E’ notizia di stamattina però che la Banca Centrale Svizzera è andata in soccorso di Credit Suisse, tramite iniezioni di liquidità pari a 50 miliardi.
Nel caso di SVB invece, è stata la FED (Federal Reserve - Banca Centrale Americana) a garantire i depositi dei correntisti.
Queste due situazioni seppure siano state ben arginate dalle Istituzioni, hanno creato però inevitabilmente panico e crolli improvvisi sui mercati.
2) Perché è successo?
L’origine di queste situazioni ha radici lontane. Le chiusure obbligate a cause della pandemia, i conseguenti blocchi delle catene di approvvigionamento e le tensioni geopolitiche, come più volte abbiamo detto hanno creato INFLAZIONE, soprattutto nei mercati occidentali. (ne ho parlato ampiamente nelle precedenti newsletter).
Di seguito l'ANDAMENTO DEI TASSI DI INTERESSI AMERICANI saliti a dismisura in un lasso temporale molto breve:

Le banche centrali sono state costrette ad aumentare i tassi di interesse, facendo crollare gran parte degli asset finanziari. Come noto gli asset finanziari sono parte del capitale delle banche che è a garanzia dei depositi mettendo in difficoltà alcuni istituti.
Vi faccio un esempio parallelo paragonato all’economia reale: durante questi ultimi anni, le grandi Corporation hanno continuato a generare profitto, mentre le piccole medie imprese hanno avuto una notevole difficoltà e molte di esse sono fallite o sono state comprate da entità piu' grandi. Nelle Banche penso succederà lo stesso.
3) Cosa c’è dietro?
Al di la aspetti tecnici e finanziari che hanno portato a questa crisi del settore bancario, sotto la superficie ci sono problemi geopolitici internazionali che stanno cambiando gli equilibri socio economici mondiali e che ovviamente coinvolgono anche i mercati finanziari.
Non è infatti da sottovalutare il rifiuto da parte della Banca Nazionale Saudita di correre in soccorso di Credit Suisse. E’ un segnale di un cambiamento a discapito dell’Occidente.
L’obiettivo è stato quello di far capire all’Occidente, in particolare agli USA che i Sauditi non sono più disposti, come prima, ad investire i propri capitali interamente qui ma che preferiscono fare affari con la parte orientale del mondo.
Si sta sempre più accentuando la divisione del mondo tra Oriente ed Occidente ed è per questo, come già detto più volte, che è necessario avere un portafoglio diversificato anche dal punto di vista geografico, cercando di avere sempre più attenzione rivolta verso il mondo orientale.
E notizia di ieri che la Cina ha contribuito a riallacciare le relazioni diplomatiche tra due storici nemici nel Medio Oriente: IRAN e ARABIA SAUTDITA (è notizia di adesso mentre scrivo che, fortunatamente! gli USA hanno "benedetto" questo accordo favorito dai cinesi).
4) Come andrà a finire?
Ovviamente nel breve periodo, nessuno può prevedere cosa accadrà, non è detto che altri piccoli-medi istituti bancari non vengano travolti da questa situazione (anzi lo ritengo abbastanza probabile).
Ovviamente, quantomeno nel breve periodo, ci auspichiamo che si trovi un rasserenamento GEOPOLITICO che vada a tranquillizzare gli investitori mondiali: parlo della guerra in Ucraina (forte motivo di inflazione) e dei rapporti molto tesi fra USA e CINA.
Poiché non ritengo che ciò possa avvenire tanto facilmente, penso che la volatilità, continuerà a farla da padrona, ma è bene sempre ricordarsi che nel lungo periodo i mercati continueranno le loro crescita e che queste tensioni non sono altro che occasioni per comprare (gradualmente e con calma) a prezzi scontati per costruire il rendimento nel tempo.
I BUCHI DI MERCATO SONO OPPORTUNITA' DA COGLIERE:

Inutile dirvi pertanto che come sempre dovremo adottare dei "buoni comportamenti" cercando di isolarci dai rumori di fondo.
Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce.
(Filosofo e scrittore cinese antico)
Un caro saluto,
A presto
Andrea