RIFLESSIONI DI INIZIO AUTUNNO 

L’estate è ormai alle nostre spalle e la situazione generale appare sempre piuttosto complessa. 

Agosto è stato uno dei peggiori mesi per i mercati finanziari e settembre non è iniziato nel migliore dei modi. 

I tassi di interesse hanno continuato la loro corsa, creando problemi a chi ha finanziamenti e a chi ha portafogli molto esposti al mercato obbligazionario.

Le tensioni geopolitiche persistono e i media ovviamente, non fanno altro che amplificare tutte queste situazioni negative.

Come sempre, cerchiamo di fare un po’ di ordine ragionando con razionalità.

1) SITUAZIONE TASSI DI INTERESSE: MERCATO IMMOBILIARE EUROPEO & MERCATO OBBLIGAZIONARIO 

É ormai da circa un anno che le banche centrali stanno procedendo con un costante rialzo dei tassi di interesse. Questa decisione, come già visto dalle mie precedenti newsletter, è stata dettata principalmente dal contrasto all’inflazione ma, tale scelta, ha scatenato inevitabili conseguenze per l’economia e per la nostra quotidianità.

Chi ha acceso un mutuo o un finanziamento si è visto infatti aumentare gradualmente il costo della rata e questo ha inevitabilmente inciso sul suo potere di acquisto.

Il mercato immobiliare europeo è in estrema difficoltà, questo aumento dei tassi di interesse così forte infatti non agevola per niente le compravendite di immobili. I privati, le famiglie ma anche le aziende, non accedendo al credito perché troppo oneroso, bloccano di fatto le vendite e gli acquisti immobiliari. 

Un ulteriore fattore che potrebbe incidere sul mercato immobiliare sia attuale che futuro, è dato dal cosiddetto Green Deal Europeo, che prevede entro il 01 gennaio 2030 l’adeguamento di tutti gli immobili almeno alla classe energetiche E. Questo significa che se io posseggo un immobile di classe inferiore e intendo venderlo per cambiare casa o anche solo per trarne un profitto, sono obbligato a riqualificarlo energicamente, operazione assai costosa.

Quindi, per quanto riguarda l’immobiliare, c’è da aspettarsi che il mercato incorpori queste notizie e abbia una inevitabile svalutazione nei prossimi mesi. Il mio personale suggerimento pertanto è di vendere in fretta se qualcuno ne avesse già intenzione e invece, prendere tempo nel caso in cui qualcuno intendesse acquistare un immobile. Con ogni probabilità infatti, ci sarà un ribasso dei prezzi immobiliari.

Come sappiamo, l’aumento dei tassi di intesse ha inciso particolarmente anche sul mercato obbligazionario.

Vi propongo graficamente per farvi capire bene cosa sta accadendo, l’andamento di un BTP ITALIA con cedola 2,25% a scadenza 2036.

Chi avesse acquistato questa obbligazione circa due anni fa, per tenere una parte del proprio capitale “tranquillo” ad oggi avrebbe perso a fronte di una cedola annuale del 2,25%, in conto capitale il -34%

Per avere un dato invece più generalizzato, che riguarda il mercato obbligazionario europeo nel suo complesso, un portafoglio diversificato obbligazionario, ha avuto una svalutazione di circa il -20%

Quindi, è un disastro? sta per finire il mondo?

Assolutamente no, anzi…

Guardandoci indietro, l’ultima volta che ci siamo trovati in una situazione del genere, correva l’anno1984.

Come potete vedere dal grafico che segue, oggi le obbligazioni hanno i prezzi al minimo rispetto agli ultimi 39 anni.

Attualmente pertanto il mercato obbligazionario, per chi fosse liquido e volesse mantenere un profilo di rischio/rendimento contenuto, diventa interessante. Nei prossimi anni infatti, man mano che i tassi di interesse torneranno a scendere si attende un fortissimo rialzo del prezzo delle obbligazioni. 

Per avere un’idea infatti come si evince dal grafico seguente, ad ogni calo del mercato obbligazionario si sono susseguiti rialzi esponenziali a favore di chi aveva in portafoglio obbligazioni.

Attualmente pertanto, ritengo questo mercato una grande opportunità, per usare una metafora sportiva si potrebbe definire "un rigore a porta vuota".

2) Situazione geopolitica

Sul fronte relativo alla guerra Russia - Ucraina, il conflitto continua imperterrito. 

Sembra purtroppo, di essere tornati all’epoca della prima guerra mondiale.

Seppur questa situazione mi addolori molto a livello personale, devo dirvi che attualmente non ha alcun impatto sui mercati finanziari; l'impatto c'è già stato con il forte rialzo dell'inflazione. 

Nessuno sa come e quando finirà, ovviamente è assolutamente impossibile fare qualsiasi previsione ma una cosa è certa; anche le due super potenze mondiali Usa e Cina fanno fatica a trovare la chiave per fermare questo conflitto. La speranza è che tutta questa situazione non sfugga di mano.

Condizione molto diversa, che però impatta maggiormente sui mercati finanziari anche per complessità, è invece la situazione CINA-USA.

Da una parte gli Stati Uniti, cercano incessantemente di contenere la potenza economica della Cina, dall’altra quest’ultima non ha nessuna intenzione di farsi sopraffare.

Entrambe le potenze hanno miriadi di interconnessioni economico/finanziarie per le quali un conflitto profondo, porterebbe a conseguenze disastrose per tutti. 

Per farvi capire però, l’evoluzione della Cina negli scambi commerciali mondiali a discapito degli USA è necessario guardare questo grafico dove il BLU è rappresentato dagli USA e il ROSSO dalla CINA: 

La stessa invasione di Taiwan, che molti media occidentali danno quasi per scontata, non è a mio avviso una opzione concreta per i prossimi anni. Creerebbe danni economici devastanti in tutto il mondo in primis alla Cina stessa.

Ritengo che la Cina abbia tanti altri modi e tanto tempo a disposizione per annettere definitivamente Taiwan evitando scontri.

3) Mercato CINA: a che punto siamo?

È un dato di fatto che per il 2023, tutti gli analisti economici avevano previsto il sorpasso dell’economia cinese ai danni dell’economia americana, ed è altrettanto un dato oggettivo, che attualmente il mercato finanziario cinese pesi nel mondo solo il 5% contro circa il 55% degli Stati Uniti.

Ovviamente, le questioni geopolitiche ed alcune problematiche economiche interne, comuni ad un Paese così grande e così autoritario (mancanza fiducia dopo la politica zero Covid, rallentamento del mercato immobiliare, disoccupazione giovanile..), hanno fatto sì che oggi, le quotazioni delle aziende cinesi siano eccessivamente sottovalutate, ritengo inoltre che abbiano scontato ormai il peggio del peggio.

Pertanto, al netto di eventi esogeni geopolitico catastrofici, è lecito aspettarsi una crescita sostenuta di questo mercato nei prossimi anni.

4) TECNOLOGIE & GREEN

Entrambi questi temi hanno già cambiato e continueranno a cambiare il nostro modo di vivere. 

Data l’importanza, ormai sotto gli occhi di tutti, ritengo assolutamente necessario avere questi due tematici in portafoglio. 

Dal punto di vista TECH, l’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando quasi tutti i settori produttivi manifatturieri. L’insieme di queste tecnologie consolidate ed emergenti integrerà e ottimizzerà i processi, toccando tantissime aree con l’obiettivo di aumentare la produttività.

È necessario pertanto da parte nostra, valutare l'automazione non come una minaccia per il lavoro umano, ma piuttosto come un alleato che andrà ad aumentare le prestazioni dell’uomo, liberando spazio mentale per l'innovazione e riducendo l'errore umano. Una nuova "forza lavoro virtuale" che integrerà le risorse umane.

La GREEN ECONOMY infine, anch’essa sta prendendo sempre più spazio tra i temi finanziari. 

Tutti gli Stati stanno cercando di attuare politiche per contrastare il cambiamento climatico, ritengo ci siano grandi problemi di attuazione ma credo anche che, visti gli ingenti investimenti comuni più o meno i continenti, sia un tema da tenere in portafoglio per il lungo periodo. 

Con 300 milioni di tonnellate di plastica, 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici e il 33% di tutto il cibo gettato via ogni anno, è indispensabile attuare un cambio di rotta.

Gli USA, hanno introdotto L’Inflation Reduction Act (IRA), ovvero un provvedimento che mira a ridurre le emissioni di carbonio attraverso incentivi e crediti d’imposta per le industrie coinvolte nel cambiamento climatico tra il 2023 e il 2031. L’obiettivo è una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030.

L’importo totale del disegno di legge ammonta a circa 400 miliardi di dollari per il cambiamento climatico e dal grafico qui sotto potete notare l’impegno costante da qui al 2030.

L’Europa sta puntando a concretizzare una risposta adeguata attraverso il Green Deal, i fondi totali per il cambiamento climatico in Europa potrebbero aggirarsi intorno ai 390 miliardi di euro. 

Mentre il piano della Cina, che ha attualmente il dominio nella produzione di tecnologie a impatto zero, supera i 280 miliardi di dollari.

Al netto di tutti questi importanti temi, rimane una considerazione storica che ci deve guidare nelle nostre scelte di investimento e soprattutto, di approccio emotivo ai nostri risparmi. 

I mercati nel tempo salgono seppur non in linea retta.

I mercati nel tempo tentennano, tracollano, traballano ma alla fine salgono sempre. 

Un antico detto spagnolo recita

“SIN DOLOR NO HAY GLORIA”

lascio a voi la traduzione...

Un caro saluto, 

Andrea