Russia, Petrolio e Grecia: i fantasmi del 2015

12/01/2015 - Da alcuni mesi sui mercati aleggiano tre spettri che non fanno dormire sonni tranquilli agli investitori: RUSSIA, PETROLIO E GRECIA.

 

I media come al solito fanno confusione, creano scompiglio e alla fine i dubbi rimangono.

 

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questi tre temi che saranno dominanti nel corso del nuovo anno.

 

1) RUSSIA: la guerra in Ucraina sta facendo danni ovunque: ai poveri Ucraini/Russi che la stanno facendo per davvero, alla Russia che sta velocemente andando in recessione e a noi stessi europei che a seguito delle sanzioni inflitte alla Russia abbiamo visto crollare il nostro export e il nostro volume d’affari con il vecchio  Orso Russo.

Cosa succede ora, ma soprattutto cosa succederà?

Attualmente la situazione è congelata. Andare oltre non conviene a nessuno. Sono stati fatti già abbastanza danni a livello economico e non penso che nessuno abbia interesse a scatenare la terza guerra mondiale.

Certo uscire dal pantano non sarà facile ma andare oltre sarebbe dannoso e distruttivo per tutti.

 

2) PETROLIO: cosa succede alle quotazioni del petrolio: in pochi mesi sono passate da oltre 100 Dollari al barile agli attuali 50! Perché?

Negli ultimi anni gli americani hanno sviluppato tecniche per creare gas spaccando le rocce, il cosiddetto GAS DI SCISTO.

Naturalmente con il petrolio a 100 Dollari la ricerca di questa energia era molto conveniente mentre ora con il petrolio a 50 Dollari le stesse società che estraggono il gas di scisto, per la maggior parte americane, rischiano il fallimento..

Quindi chi c’è dietro al calo del petrolio? Semplice, l’ARABIA SAUDITA. Perché? Perché è terrorizzata che gli USA possano diventare indipendenti a livello energetico e dopo come fanno gli sceicchi a costruirsi le navi d’oro?

D’altro canto gli americani fanno buon viso a cattivo gioco perché il petrolio così basso danneggia sia la Russia, sia uno Stato “terrorista” per eccellenza come l’IRAN! E’ come fare una guerra senza sparare...

Dal punto di vista dell’economia globale, se nel breve periodo il calo del prezzo del petrolio danneggia le compagnie petrolifere e quindi le fa calare in BORSA con crolli significativi, d’altra parte nel lungo periodo è una cosa molto positiva per l’economia. Basso prezzo del petrolio bassi costi di produzione più facile la ripresa economica. E magari nel frattempo comprare qualche titolo di società energetiche a prezzo di saldo puo’ essere una buona idea.

 

3) GRECIA:  in questi giorni su giornali e telegiornali avrete sentito di tutto di più. C’è chi ipotizza scenari catastrofici: la Grecia esce dall’Euro, c’è la corsa agli sportelli, Italia Spagna e Portogallo seguono a ruota e insomma crolla tutto!

Bello, affascinante, è certo che in questo modo si cattura l’attenzione delle persone con titoloni ad effetto.

Io cercherò invece di essere realistico e pragmatico.

L’uscita della Grecia e il conseguente effetto domino non conviene a nessuno: né ai greci che si troverebbero con le “pezze al sedere” (scusate l’eufemismo) ancora per i prossimi 50 anni, né tantomeno ai tedeschi che fanno i cattivoni ma che se la Grecia uscisse dall’euro ci rimetterebbero decine e decine di miliardi di Euro. Pensate ai soldi che hanno stanziato per il fondo salvastati e ai miliardi di credito verso le Banche greche che diventerebbero improvvisamente inesigibili: un 100 Miliardi circa per non parlare di una eventuale speculazione al ribasso sugli altri Paesi che getterebbe l’Europa intera nel caos: sarebbe una LEHMAN 2 la vendetta, forse peggio!

Quindi miei cari direi proprio di no! Non penso succederà nulla del genere, tedeschi e greci fanno la voce grossa in pubblico ma alla fine i rispettivi sherpa (i portaborse) troveranno un accordo per non far saltare il banco.

 

Attenzione al 22 gennaio: in quella data Santo Draghi probabilmente annuncerà il QE (un modo indiretto di stampare euro) che darà ossigeno a tutta Europa, in particolare ai paesi del meditterraneo: ovviamente come ho detto più volte i singoli paesi del Sud Europa dovranno fare i compiti a casa: riforme, riforme e ancora riforme magari dandosi una mossa!

Da qui al 22 (e al 25 data delle elezioni greche) sarà come stare sull’ottovolante, la volatilità si impadronirà dei mercati.

E come sempre in questi casi chi si farà prendere dal panico potrà solo rimetterci, mentre chi sarà razionale e paziente potrà cogliere grandi opportunità.

Spero di non essere smentito da qualche politico pazzo che si mette a sparare (vedi Putin) o da qualche politico populista (vedi Merkel: populista delle formiche tedesche/TSIPRAS: populista delle cicale greche), ma penso che gli spettri svaniranno gradualmente nel 2015...

 

Per il momento godiamoci il nostro amico dollaro che comprato sopra 1,35 oggi viaggia a 1,18 (una rivalutazione per chi ha dollari in portafoglio del 13%!!)

 

Abbiamo portafogli al 30/40% pesati sul dollaro che ci hanno permesso di realizzare rendimenti di portafoglio nel 2014 che con una obbligazione bancaria o un titolo di Stato oggi si fanno in 5/6 anni.

 

Probabilmente alla fine ci sveglieremo sudati e affaticati ma ci accorgeremo che Russia, Petrolio e Grecia hanno fatto tutti parte di un un brutto incubo.

 

Buon 2015 a tutti!

 

 

andrea