Seppur gli ultimi mesi del 2023 si siano rilevati interessanti sui mercati finanziari, soprattuto quelli occidentali sia azionari che obbligazionari, il 2024 è iniziato ancora una volta all’insegna di importanti tensioni geopolitiche.
I recenti scontri sul Mar Rosso, rischiano di mettere in grave difficoltà il settore dei trasporti marittimi, che solo in questa area geografica, rappresenta il 12% del commercio mondiale, creando inevitabilmente nuovi pressioni inflazionistiche.
Inoltre, alcuni Paesi occidentali, in particolare Europei, iniziano a mostrare dal punto di vista economico importanti segnali di debolezza.
In questo nuovo difficile contesto, vi riporto in sintesi le mosse strategiche più importanti per i nostri portafogli:
- Cina/Asia: il mercato azionario cinese, continua ad essere penalizzato, mentre il mercato obbligazionario sta dando segnali di crescita da fine 2023.
I principi della finanza e dell’economia tradizionali, su questo mercato sono stati completamente stravolti.
La finanza tradizionale dice che le borse salgono in contesti di aspettative di crescita economica eppure, nonostante l’ultimo dato pubblicato relativo al PIL cinese, che è aumentato del 5,2% nel 2023, il mercato azionario cinese è sui suoi minimi storici.
L’occidente è sui livelli molto più alti rispetto al suo reale andamento economico, mentre al contrario, i mercati orientali sono su livelli molto più bassi rispetto al loro reale valore economico.
Ne è un esempio pratico il grafico qui di seguito.
Se ci dobbiamo basare sui numeri, prendiamo come riferimento il PRICE/EARNINGS. Questo indice viene solitamente utilizzato per valutare le convenienza di un mercato. Se è basso, ci dice che il mercato di riferimento è a sconto, se è alto ci indica che sia caro e pertanto maggiormente oggetto di eventuali cali.
Attualmente, l’indice americano S&P500, ha un PRICE/EARNINGS pari a circa 26 punti e pertanto, basandoci solamente sui numeri, le azioni cinesi dovrebbero valere più del doppio rispetto ai lavori attuali avendo un P/E di solo 13,50.
Pertanto, cosa dobbiamo fare sulle posizioni Cina?
Al momento assolutamente nulla. Abbiamo in portafoglio posizioni che stanno pagando il prezzo delle tensioni geopolitiche ma che allo stesso tempo hanno importanti prospettive di crescita, a patto ovviamente che le tensioni tra USA e CINA non sfocino in una vera e propria guerra sul campo (scenario a mio modesto parere estremamente poco probabile).
Naturalmente dovesse esserci un importante rimbalzo di questo mercato, sarebbe un'ottima occasione per ridurre l'esposizione a questo mercato a prezzi più consoni alla realtà economica.
Pertanto per ora, l'unica strategia razionale da avere è avere pazienza.
- Mercati azionari e obbligazionari occidentali
Alcuni paesi occidentali stanno iniziando a dare segnali di difficoltà, prima tra tutti la Germania, la quale ha chiuso il 2023 in recessione.
Germania, la grande frenata: Berlino va in recessione. Ecco perché L’ufficio della Statistica ha annunciato ieri una contrazione annuale dello 0,3% dell’economia. Per quanto possa sembrare strano, è un evento piuttosto raro in Germania: dal 1951, sono stati solo 9 gli anni in cui il Pil si è ristretto www.corriere.it |
Su questo tema, ritengo che la strategia più opportuna attualmente, sia quella di ridurre la parte dell’azionario occidentale, la quale nell’ultima parte del 2023 è andata bene e spostarsi su posizioni obbligazionarie, le quali hanno interessanti rendimenti a scadenza ma che potranno, già dalla metà di quest’anno beneficiare di un graduale ribasso dei tassi di interesse.
Dal ribasso dei tassi avremo due benefici; i prezzi delle obbligazioni cominceranno a salire e i tassi sui prestiti inizieranno a scendere.
Una recessione dei paesi occidentali o comunque un rallentamento dell’economia, si riverserà alla lunga sui prezzi delle azioni che avranno una tendenza a ribasso, a differenza dei prezzi obbligazionari che, con all’orizzonte un ribasso dei tassi, inizieranno la loro corsa a rialzo (probabilmente già iniziata a fine anno 2023).
Questa strategia, ci permetterà inoltre di ridurre il rischio complessivo del portafoglio in un contesto di “caos” geopolitico piuttosto significativo.
Ovviamente tutto ciò, al netto delle esigenze personali di ognuno in quanto, queste sono solo le LINEE GUIDA a mio avviso più razionali e lungimiranti possibili in un contesto cosi complicato.
Un caro saluto,
A presto
Andrea