Italiani & Investimenti

L'Italia è tra i Paesi con il più alto tasso di risparmio al mondo, ma una domanda sorge spontanea: questi risparmi vengono davvero investiti in modo efficiente?

L’intento di questa newsletter è quello di rispondere a questo quesito, basandoci come sempre, sui numeri.

Secondo i dati più recenti, la ricchezza netta delle famiglie italiane ha raggiunto i 10.100 miliardi di euro.

Andando nel dettaglio, su un patrimonio totale delle famiglie italiane pari a circa 10.100 miliardi di euro, solo 4.900 miliardi risultano investiti in attività finanziarie. La parte restante, oltre 5.200 miliardi, è rappresentata da attività non finanziarie, in gran parte immobili.

Potremmo riassumere in tre punti i problemi di efficienza del risparmiatore italiano:

  1. Elevata esposizione immobiliare
  2. Eccesso di liquidità parcheggiata sui conti correnti
  3. Sottopeso sull’azionario rispetto agli standard internazionali (infatti in Italia, dei 4.900 MLD investiti in attività finanziarie solo il 9% ha un'esposizione azionaria)

Italia: un Paese che ama il mattone.

Guardiamo questo grafico, il quale mette a confronto la crescita del patrimonio immobiliare in Italia (linea gialla)con quella registrata da un indice azionario italiano (linea azzurra) e uno globale (linea rossa). Un confronto utile per riflettere sulle diverse forme di investimento nel lungo periodo:

Gli investimenti immobiliari inoltre sono da considerare meno "liquidi" rispetto a qualsiasi investimento finanziario.

Quanto tempo dovremmo aspettare per vendere un immobile? Quali costi dovremmo sostenere al momento della vendita? 

Dobbiamo inoltre prendere in considerazione tutti i costi relativi alla manutenzione, alla volatilità dei prezzi, sia degli affitti che delle vendite, al possibile rischio di insolvenza da parte degli affittuari e infine l'imposizione fiscale che non sempre viene tenuta in giusta considerazione quando si parla di immobili.

Un altro aspetto da non sottovalutare relativo all'investimento sugli immobili lo avevo approfondito in una delle mie newsletter circa un anno fa, che potete ritrovare qui Il Ballo del Mattone  - Dott.Andrea Evangelisti - FINANCIAL ADVISOR, ossia la nuova normativa legata al green deal che limiterà la vendita e gli affitti di immobili.

Una marea di liquidità:

Nel 2024, come stilato nel report di Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) , il saldo complessivo della liquidità presente sui conti correnti degli italiani ha avuto un incremento di quasi 20 miliardi di euro, raggiungendo un totale pari a 1.363,6 miliardi di euro.

Come detto più volte, la liquidità può essere utile come soluzione temporanea per cogliere opportunità o per un ingresso graduale nei mercati; tuttavia, se mantenuta a lungo termine, rischia di essere progressivamente erosa dall’inflazione.

Guardando la tabella qui sotto, si evince che negli ultimi 50 anni la liquidità ha di fatto uguagliato l’inflazione solo tra il 1981 e il 1991. In tutti gli altri periodi, invece, il rendimento reale è stato negativo, in parole povere: tenere troppi soldi fermi ha fatto perdere potere d’acquisto.

Mercato obbligazionario:

L’Italia, infine, ha una storica predilezione per le obbligazioni. La maggior parte dei risparmiatori si concentrano esclusivamente sui rendimenti nominali, dimenticando però l’importanza dei rendimenti reali, ovvero al netto dell’inflazione, come rappresentato dal grafico qui sotto:

Partendo dall’orizzonte temporale del nuovo BTP Italia, recentemente collocato con scadenza a 7 anni, vediamo cosa sarebbe successo a un investimento effettuato 7 anni fa, confrontando l’andamento dei BTP con quello dei principali indici azionari.

- BTP (JPMorgan Government Bond Index Italia): +12,7%

- Azioni europee (Euro Stoxx): +45,5%

- Azioni italiane (FTSE MIB): +78,5%

- Azioni globali (MSCI World): +94%

I numeri parlano chiaro: un portafoglio bilanciato tra BTP Italia e azioni italiane avrebbe realizzato un rendimento medio del 45,6%. 

Basando le nostre valutazioni sui numeri appena descritti, le riflessioni vengono spontanee. La maggior parte della ricchezza degli italiani non è gestita in modo efficiente. 

Nonostante la naturale volatilità dei mercati finanziari, nel medio-lungo periodo gli investimenti ben diversificati hanno sempre generato performance significative.

Guardate questo grafico dell'indice S&P 500, stampato proprio nei giorni peggiori del crollo del mercato dovuto ai dazi: +570,11% dal 2005.

In conclusione, il risparmiatore italiano investe troppo poco nei mercati azionari globali ed è troppo emotivo: tendenzialmente ha una memoria da elefante (ricorda bene quanto ha perso) e ha le gambe del coniglio (tende a scappare quando le cose vanno male) , per evitare questi errori, il metodo di investimento è fondamentale per poter avere una gestione efficiente del proprio patrimonio nel tempo.

METODO, COSTANZA E RAZIONALITA' le tre leve essenziali per valorizzare al meglio il capitale nel tempo.

“Non litigate con il mercato, perché è come il tempo: anche se non è sempre buono, ha sempre ragione.”
Kenneth Walden

Un caro saluto, 

Andrea